26 mar 2024

SALVINI: EMBLEMA MASSIMO DELLA CONTRADDIZIONE E DELLA CONFUSIONE POLITICA!

 




Quando nel mio Blog insisto e metto in evidenza il pericolo dovuto al miscuglio dei ruoli e quel sottovalutare l'importanza di separarli per funzioni e competenze per una migliore efficienza del sistema politico, non faccio che indicare un percorso più sano che potrebbe evitare di mettere in ridicolo le nostre istituzioni, oltre che comprometterne il giusto percorso governativo, parlamentare e di Partito.

In questo campo ...è proprio Salvini che con le sparate (di chi si sente perennemente in campagna elettorale) non fa che contraddirsi confondendo il suo ruolo istituzionale con il ruolo di leader di Partito! E' la prova provata di quanto occorre separare per legge i ruoli! ...E se lui è l'emblema massimo, non è detto che ciò non si evidenzi anche in tante altre figura politiche che in questi ultimi anni hanno continuato a mescolarli per convenienza!

Come si fa quindi a non comprendere ancora come questa mescolanza di ruoli non può mai giovare generando solo quella confusione che non garantisce più sicurezza alle differenti attività politiche che dovrebbero lavorare meglio senza ombra di conflitti e confusione...Chi opta per un ruolo parlamentare faccia il parlamentare..chi per un ruolo dell' esecutivo  governi..Ovviamente occorre mettere mano ad una riforma dei partiti predisponendoli in un ruolo di idee e pensiero per una corretta funzione sociale..  e non di potere poiché  la Costituzione  non prevede poteri per i Partiti!

vcacopardo

31 gen 2024

L'EUROPA OGGI, TRA LOGICHE ECONOMICHE E POPULISMI

 



NEL MAGGIO DEL 2016 SCRISSI DI QUESTA EUROPA:“PATTI DI STABILITÀ, REGOLE E PARAMETRI BLOCCANO LA CRESCITA DEI DIFFERENTI PAESI EUROPEI
"La sensazione è che un'Europa occorra..ma la realtà è che questa Europa non vada. Giorno dopo giorno si dimostra quanto questa Unione stia portando alterazioni ad un sistema internazionale che non riesce a premiare la sua crescita in un contesto globalizzato che svantaggia tante Nazioni che ne fanno parte tra cui la nostra. Questa Europa è la inspiegabile dimora di Paesi che non trovano una solidale politica a beneficio della sua stessa Unione, sia in tema economico, che politico e sociale.”

Oggi ci accorgiamo che, malgrado gli anni trascorsi dove una pandemia aveva colpito il mondo intero e dove sembrava scorgersi un approccio diverso della Comunità nei confronti dei Paesi uniti, ritorna la vecchia logica delle misure restrittive, i vincoli e le misure, senza quelle essenziali analisi basate sulle esigenze dei territori e sui particolari mercati! Si comincia a riaccorgersi di quanto, questi metodi forzati, possano al contrario mettere in pericolo la stessa logica economica dei Paesi della Comunità e quanto ancora possano influire le insidiose e molteplici reazioni populiste messe in evidenza giornalmente!
In questo contesto, il nostro Paese Italia potrà anche perdere occasioni poiché, oltre alla difficoltà di mantenere i conti, le diverse regole del mercato che si vanno imponendo, potrebbero penalizzare la sua particolare crescita. Al di là del debito che rappresenta sicuramente la principale palla al piede, la mancata crescita è anche imputabile alle regole giornalmente imposte che non permettono di portare avanti la diffusione e soprattutto la qualità dei nostri prodotti: Una prerogativa che ha sempre rappresentato la base per il nostro sviluppo!
Questa Europa doveva essere costituita da un insieme di Paesi che avrebbero dovuto conseguire modelli di sviluppo inerenti la loro particolare caratteristica storica e territoriale. Modelli che avrebbero dovuto porre una ricerca di aggregazione, seppur separata dagli stessi confini, tuttavia nella direzione di un primario welfare collettivo. Un benessere che non avrebbe mai dovuto basarsi su una lotta delle economie tra gli Stati appartenenti, poiché questo percorso ha portato solo diffidenza e scollamento invece che armonia e complicità, allontanando sempre di più il pensiero dei cittadini dall’idea di una unione utile e funzionale.
E' stato sicuramente più facile unire! Molto più difficile mantenere una armonia ed una logica economica che possa equilibrare gli interessi di tutti i Paesi! Occorreva diversificare sviluppo e risorse per non renderci stupidamente concorrenziali, non sottovalutando il bisogno di un equilibrato benessere collettivo evitando le conseguenze di una instabilità. Il vero bisogno era quello di un'Europa che favorisse una particolare crescita, tuttavia una Unione che non promuovesse le strade della deflazione e di conseguente disoccupazione. Un'Europa capace di interagire con tutti i Paesi e che, proprio in forza alla sua unione, si dedicasse con più impegno in direzione di una economia reale (cresciuta nel contesto della natura dei suoi territori) e meno agli interessi geo-politici e commerciali e della grande finanza mondiale.
vcacopardo


Tutte le reazioni:
Andrea Di Giovanni

21 gen 2024

accogliamo con piacere l'articolo di Paolo Speciale

 

UNA IDENTITÀ ANTICA E NON NECESSARIA 



C’è da chiedersi perché, soprattutto quando tocca governare alla destra, sia ormai costante la presenza, nella cronaca politica interna, di qualche accadimento che infiammi il dibattito sociale perché riferito a fasi storiche del nostro Paese che, con buona pace di una sinistra spenta ed immotivata quanto frammentata, non rientrano tra quelle cicliche la cui ricorrenza periodica è tuttavia una realtà. Già in altre occasioni ho cercato di ribadire la peculiare efficacia, tutta italiana, di quel vaccino antifascista che non dovrebbe lasciare spazio ad alcun timore di restaurazione. In tale ottica, è facile, logico ed evidente bollare come anacronistica una opposizione politica e parlamentare - quella di questi tempi - che riduca ed anzi fondi la propria azione penetrativa delle coscienze comuni sul richiamo di spettri del passato difficilmente - razionalmente argomentando - ispiranti l’azione di governo, espressione della maggioranza e della volontà popolare. Ma se certa sinistra è a corto di idee, anche se organizza seminari e convegni di formazione politica evidentemente non sufficientemente stimolanti, anche certa destra concorre, a suo modo, a generare una accezione della “cosa pubblica” come qualcosa di cui vale la pena di disinteressarsi, forse a causa di una comunicazione con le anime elettrici sempre più carente, ossessionata da un passato ormai decomposto che sembra si voglia ad ogni costo riesumare. Una politica che scomoda la Corte di Cassazione in sezioni riunite per scoprire se la recente adunata, tutt’altro che sediziosa, di Acca Larenzia, possa essere prodromica della ricostituzione del disciolto partito fascista non rende nemmeno giustizia alle vittime di quel 7 gennaio del 1978, la cui orribile morte ha cancellato, come è giusto che sia, ogni movente follia ideologica. Ora, concludendo queste brevi riflessioni, proviamo a rivolgere la nostra attenzione, traendo ogni opportuna conclusione, su quelli che sono i veri allarmi sociali contemporanei, in primis la mancanza di un dibattito politico pubblico con contenuti di qualità (da tempo chi scrive sottolinea la necessità di una progressiva incentivazione su tutto il territorio nazionale di vere scuole di formazione politica pubbliche perché non c’è rischio peggiore del disinteresse dei cittadini per la politica in quanto essi stessi sono la politica); a seguire vi è poi la ricerca costante (senza successo) di una identità a tutti i costi e non necessaria, che non riesce a staccarsi da basi ideologiche logorate e sviscerate dal tempo, anche da quelle con preminente accezione negativa, come il fascismo. Perché se è vero che non era il caso di scomodare la Corte di Cassazione a sezioni riunite per un gruppo di persone che vogliono ricordare parenti od amici scomparsi tragicamente alzando il braccio destro e gridando “presente”, è anche vero che ha perso una buona occasione per tacere chiunque abbia commentato - di fatto e non importa se positivamente ovvero negativamente - tale sentenza. E ciò perché così facendo non solo si sarebbe autoconferito una identità politica non necessaria, quanto anche perché avrebbe certificato al di là di ogni ragionevole dubbio la modesta qualità - anche questa tutta italiana - di una scienza (quella politica) che merita di più.

Paolo Speciale



Bravo Paolo!

Condivido, tuttavia mi preme aggiungere e sottolineare in riferimento alla adunata e ad atti simili che risvegliano un passato nazionalista reazionario, che tali gesti siano pericolosi, non tanto per il fatto che a risvegliarli siano qualche centinaia di persone, ma perchè ,la vita ci insegna, che non tutti hanno la capacità di trattenerli e valutarli in senso equilibrato, e perchè una certa mole di conservatori carichi di assolutismo e prepotenza possano usarli come spunti per reagire in modo scomposto e pericoloso nella società!

Come tu sai io sono molto più avanti nel mio modo di pensare circa le posizioni non condividendo per nulla queste identità Destra-Sinistra ormai vecchie ed assai spinte. Sono proprio le posizioni estreme da un lato e dall'altro che non possono che impedire un dialogo sereno e proficuo. Queste restano pericolose ancora di più se espresse da una destra caparbia ed oltransista che ritiene di avere una maggioranza nel Paese, quando non v'è dubbio che l'abbia solo in Parlamento attraverso una serie di formule sistemiche errate solo al fine di costruire potere!..

Quando noi leggiamo la Costituzione «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.” Dovremmo comprenderne anche il senso educativo con lo scopo di evitare che possa costruirsi giorno dopo giorno una mentalità deleteria che possa contrastare un sistema  democratico. Non importa che siano cento o mille su milioni di cittadini, ma che questo germe possa continuare a crescere proprio in mancanza di un funzionamento del sistema che oggi pare disastroso e per nulla equo!

vincenzo

27 dic 2023

GOVERNO MELONI: riforme e potere




A cosa giova questa assurda nuova riforma sul premierato proposta dall'attuale governo? Forse ad assicurare una maggioranza per una governabilità sicura? Ma non sta forse governando oggi il governo Meloni con una maggioranza senza alcuna difficoltà? Quale assurda riforma pensa di poter sconvolgere una Costituzione sottomettendo l'importante dialogo parlamentare? Sono talmente presi dal potere che non riescono a vedere lo sfacelo istituzionale antidemocratico verso il quale avanzano!

Col sistema odierno chiunque ha una maggioranza governa. Un sistema che, a parer mio, andrebbe sicuramente rivisto, in considerazione del fatto che una maggioranza ristretta non dovrebbe mai determinare la volontà di un popolo che va al voto solo per il 60%. Pur essendo entro i margini di un sistema democratico, questo metodo di chi ha un voto in più governa, risulta assai poco condivisibile con una realtà! Ad esempio: Si può mai credere che su 20 milioni di votanti per il solo fatto che si abbiano mille voti di differenza le scelte devono essere operate a beneficio di chi ha una maggioranza quando bastano dei lievi cambiamenti di opinione per sovvertire tale maggioranza in un ristretto tempo?

I sistemi proporzionali aiutano a moderare questa tendenza equilibrando in parte questo processo, tuttavia il bipolarismo impone una maggioranza sicura anche se ai limiti. Il dato di fatto odierno non lascia dubbi sul fatto che l'attuale governo Meloni non ha alcun bisogno di riforme per governare. Men che sia questa riforma che propone un premierato sicuro. Un premierato che in modo automatico tende a cambiare un assetto costituzionale studiato per una repubblica parlamentare. Un sistema unico in tutto il mondo che tende a proteggere il dialogo e che di certo andrebbe protetto e migliorato con altre riforme più appropriate, e non con gli assolutismi di chi vuole a tutti icosti far prevalere una governabilità a danno di un parlamento!

Le riforme istituzionale risultano oggi fondamentali, ma più fondamentale risulta proteggere il nostro sistema costituzionale a protezione del potere legislativo per il fabbisogno di un dialogo costruttivo. Bisognerebbe riformare in questa logica!

          vcacopardo 

9 dic 2023

MECCANISMO SISTEMICO E PASSIVITA' SOCIALE



Mentalità dell'esistere.. e scopo dell'essere.

“La vita comune di tutti i giorni è rappresentata da una chiara differenza di uomini che determinano un vero cambiamento attraverso una azione personale del pensiero e da altri che passivamente si adeguano a ciò che il complesso meccanismo del sistema determina. Il sistema somiglia ad un’onda dalla quale molti si fanno trasportare e contro la quale solo pochi sono disponibili a nuotare. Nuotare contro, non inteso come atteggiamento stoico di chi crede di poter cambiare il mondo, ma come maturazione culturale che riesca a far prendere coscienza delle nostre vere esigenze e che ci allontani dal cinismo di una società nella quale, poi, pretendiamo di vivere tranquilli.“
Con queste parole di premessa.. è iniziato otto anni fa il percorso del mio blog proiettato in direzione dello studio per la ricerca di una nuova cultura politica spinta verso un possibile utile funzionamento sociale: Un blog che ha il fondamentale scopo di far riflettere senza alcuna presunzione di saper risolvere.Molta gente vive oggi definitivamente soggiogata dal sistema: un sistema spesso limitante e costringente che pare imporci una vita fondata su una quotidianità che ostacola sempre più lo spazio ad un libero pensiero ed alle idee. Un processo quotidiano che pare aver già definito la mentalità del vivere per “esistere” e non per “essere”.

"SIAMO NOI A SOSTENERE IL MONDO , NON E' IL MONDO A SOSTENERE NOI!"
In senso più ampio, questo rilievo antropologico insito nei soggetti umani evidenzia di fatto la differenza che può esservi tra gli individui adeguatisi ad un percorso già definito da un sistema da coloro che, al contrario, percepiscono l’importanza di dare spazio al proprio pensiero, alle proprie idee ed alla propria volontà, per incidere nel cammino della società verso il futuro al fine di migliorarne il contesto e supportarne i fondamentali valori culturali.
In tanti vivono ormai adattatati ad uno strano modello di vita in comune, dimenticando i fondamentali traguardi della propria individuale esistenza. Alcuni appaiono perfino scolpiti dentro il sistema come ne fossero plasmati e non fanno nulla per migliorare questa concezione a beneficio della comunità: non spingono il loro pensiero oltre una realtà definita dal sistema bloccando di conseguenza ogni possibile forma di innovazione anche per loro stessi.
Toccare questo difficile argomento potrebbe indurre il lettore a biasimare chi lo scrive in quanto tutti siamo più o meno succubi di un sistema di vita in comune: -Un apparato complesso in cui è sempre più difficile ricercare una posizione e quell'essenziale equilibrio che non avvantaggi o scontenti l'altro.Tuttavia la mia analisi in proposito tende a dirigersi prevalentemente verso chi, pur avendo il grande dono della conoscenza, del pensiero e dell’intuito spiccato, non reagisce mettendoli a frutto...e quindi non offrendo le sue capacità a beneficio della stessa società e del progresso.
Una analisi diretta verso chi non è in grado di reagire attraverso la forza dei propri ideali ricercando la strada per apportare qualcosa di nuovo, ma anche per migliorare la propria esistenza. Un pensiero in direzione di chi, con la forza della propria mente e le proprie idee, riesce ad insorgere avverso un sistema, non per distruggerlo, ma per cercare di arricchirlo...rendendo migliore persino se stesso.
Tanta gente sembra oggi lontana da una propria opinione mentale! Per abitudine o paura, per dipendenza o servilismo, in tanti paiono adattarsi alle sorti di questo "complesso sociale", senza apportarvi un piccolo contributo di ricerca personale supportato da una propria riflessione. Sono ormai tanti i soggetti cinici e passivi che si adattano pur avendo conoscenza e capacità. Costoro appaiono sempre più scolpiti nel freddo e granitico marmo di un sistema dal quale traggono spesso solo benefici.. non volendovi apportare mai nulla…
La società ha bisogno del pensiero di tutti e tutti dovremmo nel nostro piccolo farne parte partecipando e difendendo i principi costruiti attraverso la nostra storia:-Sarà mai possibile migliorarsi e coltivare valori se non proteggiamo il pensiero ed i principi fondamentali della nostra cultura?
vcacopardo

3 dic 2023

L' IDEOLOGISMO DI COMODITA' CHE CI ALLONTANA DALLE IDEE divcacopardo



Le vecchie contrapposizioni bipolari di un sistema ancora malato continuano a prendere il sopravvento! “

Mi domando quanto possano piacere allo spettatore queste continue liti sui programmi televisivi che propongono l'insopportabile dialogo politico odierno! Quanto queste contrapposizioni costruite sulla vecchia ideologia di un tempo dove c'è chi vi marcia e che non rendono più alcun servizio allo spettatore, mostrando solo il pettegolezzo e la disperata reazione di chi vuole mantenere a tutti i costi una posizione!
Dialoghi dove l'intemperanza prende il sopravvento e dove si perde ogni cognizione di quell'essenziale equilibrio di cui necessita il dialogo politico! Eppure è ormai dimostrato che nell'equilibrio sta la ragione del mondo, sta la ricerca di un messaggio sano e costruttivo, sta quella ragione per la quale, l'uomo, il mondo e la natura stessa si muovono!
Il vecchio carrozzone della politica dei partiti tradizionali che si è ormai da tempo fissato su criteri ideologici del passato, non può più trovare riscontri in una politica moderna che deve guardare agli interessi dei cittadini ed al riscontro con le idee di una società che si muove sempre più celermente.
Tuttavia sembrerebbe che una ragione per chi gestisce questi contenitori di consensi esista ed è proprio quella di una necessità di soffermarsi in quell' "ideologismo" di comodità. Probabilmente potendone dare una giustificazione al fine di restare ancora a galla e poter sedersi in qualche comoda poltrona remunerativa!
Non ci possono essere altri motivi se non quelli di un agevole interesse privato sfruttando i vecchi concetti, oggi desueti, di una politica costruita sulle posizioni contrapposte che tendono a dividere giustificando vecchi principi di una politica che col presente hanno ormai poco da condividere. Tuttavia:- più si procede in questo percorso, meno si da sfogo alle idee!
Che esista un pensiero ideologico che abbia preso vita da un passato storico non v'è dubbio, ma che lo si continui ad usare e sfruttare in modo spropositato per convenienza o comodità non rende più alcun beneficio alla società, ma persiste solo nel creare acredine ed incomprensibili posizioni assolute!
La società moderna corre e si muove col bisogno di regole nuove e diverse e se rimane più che valido mantenere i valori a protezione dei popoli, è anche vero che molti principi devono potersi analizzare con maggior partecipazione sociale nel loro percorso. Inoltre è più che ragionevole non dividere il pensiero politico in due, ma far si che ambedue si uniscano in una sintesi produttiva in favore di una fattiva innovazione.
-Le idee restano il disegno sul quale ci si deve muovere poichè determinanti per le soluzioni, ma fino a quando si rimarrà a far forza sulle ideologiche posizioni e sui derivanti concetti obsoleti, le stesse idee saranno destinate a restare bloccate. L'incedere pragmatico di queste antiche regole dottrinali è ancora sostenuto da alcuni “politicanti” in cerca di linguaggi comunicativi basati sull'opportunismo del momento ….
I Talk televisivi sono l'espressione più chiara dell'evidenza di questo concetto:Una politica di contrapposizione tendente ad osteggiare l'avversario in un gioco di reazioni opposte che in realtà non propone nulla di nuovo tranne che l'operare di una routine quotidiana che non guarda mai in lungimiranza, ma solo al nemico da abbattere. Prova ne è che quando si prospetta una qualsiasi emergenza ci si accorge della totale impreparazione politica amministrativa: Un dialogo politico diapersivo che non crea, che non ricerca, che non vede in lungimiranza e perde solo tempo nei litigi e che non potrà mai intuire il futuro. Una politica che rischia solo di contraddirsi e non essere utile per la guida di una società moderna verso la crescita.
v.cacopardo

1 dic 2023

POLITICA E MAGISTRATURA: UNA QUESTIONE VECCHIA..di v.cacopardo

 




(Argomento ancora di grande attualità dopo le dichiarazioni sollevate dal Ministro della difesa dell'attuale governo)

La magistratura al comando del popolo... oggi la si definisce come una potente corporazione capace di determinare le sorti della politica del Paese.
Lamentarsene non serve se non si risolvono altri conflitti!
Anche se si intravvedono storture capaci di far pensare ad una vera politicizzazione dell'Ordine giudiziario, non è solo questo che deve essere messo in discussione, quando nella sostanza vi è una politica che continua a non dettare le norme più utili e meno farraginose per far sì che tali storture non vengano a galla.
E' già da tempo che questa discussione viene posta fin dagli scontri tra il presidente Cossiga e il Csm. Questioni che con l'andar del tempo si sono moltiplicate. Oggi qualcuno parla addirittura di un piano per sottomettere la politica al potere giudiziario e persino per ostacolare una riforma politica che potrebbe spazzare via la loro autorità.
Comunque voglia vedersi questa sorta di “potenza” della magistratura altro non è che il risultato di una politica che non ha mai dimostrato capacità nel riassettare i poteri e ricomporli nel loro ordine prestabilito. Quello che oggi viene definito potere giudiziario è, nella sua vera struttura un Organo, radicalmente diverso dagli altri poteri. Un Ordine che non viene esercitato dal complesso dei giudici, ma da ciascuno di essi e ognuno di essi (seppur terzo) come ben sappiamo, è sempre un uomo! Tuttavia creare un potere comporta inevitabilmente il sorgere di molti desideri per la sua conquista e, se oggi paiono infrangersi i confini degli uni a beneficio o in disprezzo degli altri, le colpe principali appartengono sempre ai legislatori che hanno in mano la leva delle direttive al fine di legittimare e riformarne ogni condotta poco lecita.
La politica avrebbe dovuto farsene carico da tempo: Quando oggi alcune procure e qualche Tribunale paiono sforare dal loro compito molte delle loro colpe ricadono nella mancanza da parte di una politica che, attraverso un doveroso ed attento compito, ne avrebbe dovuto da tempo equilibrare i confini. Ma non solo quelli! ...Soprattutto quelli della politica stessa che legano gli altri due poteri. (Argomento sempre sottovalutato e mai preso nella giusta considerazione) Come già detto... anche lì, una certa consociazione trova forza e si alimenta giacché gli interessi sono estremamente forti ed i ruoli politici (legislativi ed esecutivi) vengono espressi nella comune casa dei Partiti. Un difetto che dovrebbe portare ad una differenziazione dei ruoli politici più netta come la si pretende nella separazione delle carriere che si vuole per i giudici ed i magistrati.
Se la politica non definisce meglio questi ruoli in casa sua, difficilmente potrà trovare un riscontro nella differenza delle carriere in magistratura. Eppure si continua a fare orecchio sordo a tale incongruenza e si combatte contro un conflitto della magistratura dimenticando l'immensità dei conflitti della politica...Ricordiamoci che i poteri dello Stato sono tre e non due:-Non è solo politica e magistratura, ma due poteri che confliggono e finiscono col scontrarsi con quello giudiziario.
Questo enorme crescere dei conflitti non potrà mai aiutare la crescita di un Paese!
v.cacopardo

29 nov 2023

GOVERNO TRA DICHIARAZIONI PRETESTUOSE E MANOVRA FINANZIARIA




Si assiste stupefatti alla dichiarazione di un Ministro della Difesa che in modo, a dir poco strumentale, in una commissione asserisce di aver saputo di una corrente della Magistratura in cui si discute: “su come fermare la deriva antidemocratica a cui potrebbe portarci la Meloni”.
A parer mio...e non solo,queste affermazioni, oltre che gravi, suonano come una presa di posizione orchestrata e preventivata quasi a voler bloccare sul nascere possibili azioni di controllo da parte di chi ne avrebbe anche il dovere. Il ministro Crosetto avrebbe il dovere di riferire tutto ciò in un'Assemblea parlamentare e non certo in una Commissione antimafia come ha fatto! Inoltre riferire sui personaggi facendo nomi e cognomi delle fonti! Tutto ciò non può che far pensare che questa azione possa suonare come una presa in avanti per anticipare ogni possibile e doverosa azione giudiziaria in attesa delle importanti votazioni europee.
Intanto la nuova manovra finanziariaproposta dal governo Meloni rischia di non far crescere il Paese. Ma di più: Con la mancanza di una proroga per il mercato tutelato dell'energia, i cittadini si troveranno con un ulteriore peso economico difficile da sopportare. Non vi saranno nemmeno gli aumenti promessi per le pensioni, come del resto, chi doveva andarvi sarà costretto ad aspettare. Il tanto declamato taglio del cuneo fiscale risulta bassissimo, niente di fatto sul salario minimo e la riforma della giustizia rimane ancora non definita. I fondi del PNRR non risultano per nulla usate correttamente per favorire l'importante sviluppo del Sud.
Tante promesse portano adesso ad una realtà alla quale tutto il Paese deve adattarsi e dopo il tesoretto lasciato da Draghi, questo governo, tra dichiarazioni e vittimismo, non riesce a trovare la soluzione per far quadrare i conti, se non dimenticando le ostentate ed urlate promesse fatte in campagna elettorale!
vcacopardo

26 nov 2023

“IN TUTTO IL MONDO E' COSI' ”analisi di vcacopardo

 


analisi di vcacopardo 


Tutto ciò che oggi si scorge, a causa di una scatenata lotta identitaria e di estremizzazione delle parti, ha reso il sistema assai poco democratico! Sono più che mai consapevole che il mio pensiero critico in proposito sul sistema ristretto della concezione bipolare della politica, non potrà mai riuscire ad essere compreso e condiviso dalla moltitudine di cittadini che guardano alla politica solo in termini di pura e ristretta governabilità”


Molti di noi ragionano in modo tanto pragmatico quanto assoluto, quando si apprestano ad affrontare un dialogo sui sistemi democratici internazionali, la frase comune rimane questa:“IN TUTTO IL MONDO E' COSI'!”

Dove vi sono le democrazie esiste una destra ed una sinistra, il gioco bipolare domina una politica sempre più priva di dialogo e costruita su un antagonismo che non contribuisce per nulla al rafforzamento di una vera logica democratica! Nel nostro Paese (dove prevale l'esterofilia e dove mai si procede per esperienza storica e logica contributiva ad un vero percorso di riforme atte a far funzionare un sistema democratico) si è ormai formato un quadro sistemico per nulla funzionale: Da un lato una Destra arrogante, non priva di assolutismi e stoico conservatorismo spesso ostile in campo sociale, dall'altro una sinistra presuntuosa che riflette ancora un sinistrismo di maniera di certi ambienti culturali d'elite. Ambedue in un gioco infinito di contrapposizioni che non lasciano più strada ad un dialogo costruttivo, ma solo al fine di combattere e contrastare a prescindere l'avversario! Mancano le sfumature, manca l'equilibrio delle scelte e quindi finiscono col mancare le indispensabili idee. Rimane una lotta fine a se stessa dove non esiste scambio, una bagarre, una continua rissa che si disperde nella inutile lotta bipolare non rendendo alcun beneficio al Paese.


Tuttavia quando si pongono incertertezze su questo illogico paradigma si risponde ripetutamente: “IN TUTTO IL MONDO E' COSI'” e quindi la nostra politica non fa che adattarsi a questa logica, provvedendo solo a rafforzare un sistema di democrazia attraverso una governabilità (attraverso il premierato) rendendo il sistema democratico in una sorta di autoritarismo democratico che partendo dall 'alto, anziché dal basso, finisce col costringere ogni possibilità di dialogo!


Ma si insiste: “IN TUTTO IL MONDO E' COSI'” esiste una destra ed una sinistra! E' vero! Tuttavia esistono anche pensieri meno radicalizzati e più consoni ad un dialogo tra le forze politiche per le soluzioni più equilibrate che un sistema bipolare che intende ricostruirsi su una riforma di premierato proposto dal governo attuale, non potrà più soddisfare.

Molti continueranno a rispondere che “in tutto il mondo è così” Sono coloro che rimangono ancora appesi ad una visione poco illuminata della politica, restano succubi di un sistema che non potrà mai avere corrispondenza con un vero sistema di democrazia o, quantomeno non percepiscono il senso di ciò.. Già fin da adesso abbiamo avuto prova di come una maldestra legge elettorale (voluta da una sinistra presuntuosa) ha reso vincente una destra che stabilisce spesso senza alcun dialogo. Ciò anche nell'assenza di oltre il 40% dei votanti che non si è presentato. Lo stesso potrebbe accadere ad una sinistra. Tutto ciò non può avere senso o quantomeno non può mai corrispondere al riscontro di un sistema democratico: le sfumature divengono indispensabili per la ricerca delle soluzioni! Se per tanti questo significa far politica, non ci si potrà mai meravigliare dei risultati e dell'andazzo di una società come la nostra dove continueranno ad imperversare incongruenze promosse da una serie di inutili assolutismi.

Fare politica non significa adeguarsi, ma rinnovarsi e per farlo occorre ricercare attraverso nuove idee di funzionamento.