La
Francia china la testa all'Europa e frena l'avanzata della Le Pen.
di vincenzo cacopardo
L'inno
alla gioia alla comparsa di Macron suona più come una ottemperanza
alla Germania della Commissione europea, tuttavia non c'è da
sorprendersi del gran vantaggio del nuovo presidente sul Front
National. Un distacco aumentato e sostenuto da un popolo che vive di
incertezze sul futuro e che con questo risultato impedisce al partito della Le Pen di
mettere il Paese in uno stato di maggiore insicurezza.
Ciò
nonostante, (se dovessimo fare i
conti come li fa Renzi), il Front National da solo col
34% rappresenta la maggior forza politica francese..poichè sappiamo
tutti che Macron, nel ballottaggio ha avuto bisogno dell'appoggio di
altre forze politiche.
Ma
il problema non rimane di semplice soluzione.. poiché le forze
all'interno della Camera francese potrebbero risultare differenti.
Non c'è quindi che aspettare la disposizione dei seggi all'interno
del Parlamento che si vedrà con le prossime elezioni nazionali di
Giugno.
Il sistema semi presidenziale francese... alle elezioni nazionali..
fa uso di un sistema maggioritario a doppio turno e collegi
uninominali. Si vedrà dunque se vi saranno o no sorprese e se Macron
sarà in grado di superare con facilità la questione della nomina
del primo ministro con una maggioranza adeguata e consona ad un
progetto comune.
La
realtà di questo risultato ci parla di una Francia che dà ancora
sostegno e speranza a questa Europa ed ai contorni di una sua
politica in forza di una globalizzazione internazionale sempre
vincente, ma che continua a porre dubbi sui principi di equità ed
uguaglianza: Se a posto del Front National vi fosse stato un Partito
senza un passato fin troppo nazionalista..descritto oggi(sebbene si
rifiuti questo appellativo) “di destra populista”, vi fosse stato
un movimento senza precise ed assolute etichettature, tutto si
sarebbe svolto in maniera diversa. Al di là del passato e di una
etichetta che lo penalizza ..vi è in questo Partito, come in altri
partiti antisistemici, qualcosa di utile e cioè il voler dar forza
per cambiare questa Europa e non sopprimerla, voler combattere un
sistema di globalizzazione che premia un mercato neoliberista sempre
più competitivo che distrugge ogni qualità e premia quella finanza
che non esprime alcun valore di uguaglianza...Il problema, per certi
versi giustificato, rimane sempre quello della paura di affidare a
simili forze l'avvenire di una Nazione. Ma è anche vero che.. se non
vi fossero tali forze politiche..il sistema presserebbe con maggior
forza sulla debolezza di tanti cittadini e sui popoli più deboli.
La
Francia è un grande Paese ..ma viene accomunato ad un paese
dell'area nordica, dove la realtà europea e decisamente diversa da
quella dei paesi del basso mediterraneo come la nostra Italia, la
Spagna, il Portogallo, la Grecia..etc. Ciò la rende ancora simile a
quei paesi del nord nello stereotipato quadro di una Europa che
vorrebbe apparire uguale per tutti. Nella visione di tanti altri
cittadini europei, la realtà appare invece diversa e le confortanti
e belle parole “libertè,egalitè,fraternitè, non corrispondono
per nulla allo scenario di quella Europa che si vorrebbe per tutti e
di tutti.
E'
inimmaginabile.. quindi.. accomunare il Movimento antisistemico di
Grillo, od altri simili movimenti di rottura, con quello della Le Pen, come risulta insensato pensare che la
vittoria di Macron possa essere presa in considerazione per una
prossima vittoria di Renzi. Ambedue pescati appositamente per dare
forza ai poteri delle establishment di comando, ma nel contesto di
Nazioni ben diverse: Paesi con differenti regole politiche
istituzionali, ma soprattutto con realtà storiche culturali,
imprenditoriali e territoriali decisamente dissimili.
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