8 mag 2017

Scontata vittoria di Macron e della Francia europea


La Francia china la testa all'Europa e frena l'avanzata della Le Pen.
di vincenzo cacopardo

L'inno alla gioia alla comparsa di Macron suona più come una ottemperanza alla Germania della Commissione europea, tuttavia non c'è da sorprendersi del gran vantaggio del nuovo presidente sul Front National. Un distacco aumentato e sostenuto da un popolo che vive di incertezze sul futuro e che con questo risultato impedisce al partito della Le Pen di mettere il Paese in uno stato di maggiore insicurezza.
Ciò nonostante, (se dovessimo fare i conti come li fa Renzi), il Front National da solo col 34% rappresenta la maggior forza politica francese..poichè sappiamo tutti che Macron, nel ballottaggio ha avuto bisogno dell'appoggio di altre forze politiche.

Ma il problema non rimane di semplice soluzione.. poiché le forze all'interno della Camera francese potrebbero risultare differenti. Non c'è quindi che aspettare la disposizione dei seggi all'interno del Parlamento che si vedrà con le prossime elezioni nazionali di Giugno. Il sistema semi presidenziale francese... alle elezioni nazionali.. fa uso di un sistema maggioritario a doppio turno e collegi uninominali. Si vedrà dunque se vi saranno o no sorprese e se Macron sarà in grado di superare con facilità la questione della nomina del primo ministro con una maggioranza adeguata e consona ad un progetto comune.

La realtà di questo risultato ci parla di una Francia che dà ancora sostegno e speranza a questa Europa ed ai contorni di una sua politica in forza di una globalizzazione internazionale sempre vincente, ma che continua a porre dubbi sui principi di equità ed uguaglianza: Se a posto del Front National vi fosse stato un Partito senza un passato fin troppo nazionalista..descritto oggi(sebbene si rifiuti questo appellativo) “di destra populista”, vi fosse stato un movimento senza precise ed assolute etichettature, tutto si sarebbe svolto in maniera diversa. Al di là del passato e di una etichetta che lo penalizza ..vi è in questo Partito, come in altri partiti antisistemici, qualcosa di utile e cioè il voler dar forza per cambiare questa Europa e non sopprimerla, voler combattere un sistema di globalizzazione che premia un mercato neoliberista sempre più competitivo che distrugge ogni qualità e premia quella finanza che non esprime alcun valore di uguaglianza...Il problema, per certi versi giustificato, rimane sempre quello della paura di affidare a simili forze l'avvenire di una Nazione. Ma è anche vero che.. se non vi fossero tali forze politiche..il sistema presserebbe con maggior forza sulla debolezza di tanti cittadini e sui popoli più deboli.

La Francia è un grande Paese ..ma viene accomunato ad un paese dell'area nordica, dove la realtà europea e decisamente diversa da quella dei paesi del basso mediterraneo come la nostra Italia, la Spagna, il Portogallo, la Grecia..etc. Ciò la rende ancora simile a quei paesi del nord nello stereotipato quadro di una Europa che vorrebbe apparire uguale per tutti. Nella visione di tanti altri cittadini europei, la realtà appare invece diversa e le confortanti e belle parole “libertè,egalitè,fraternitè, non corrispondono per nulla allo scenario di quella Europa che si vorrebbe per tutti e di tutti.


E' inimmaginabile.. quindi.. accomunare il Movimento antisistemico di Grillo, od altri simili movimenti di rottura,  con quello della Le Pen, come risulta insensato pensare che la vittoria di Macron possa essere presa in considerazione per una prossima vittoria di Renzi. Ambedue pescati appositamente per dare forza ai poteri delle establishment di comando, ma nel contesto di Nazioni ben diverse: Paesi con differenti regole politiche istituzionali, ma soprattutto con realtà storiche culturali, imprenditoriali e territoriali decisamente dissimili. 

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