5 ott 2017

Il giornalista Cerasa affonda le sue critiche su Davigo ed il giustizialismo



Il giornalista continua ad accanirsi in modo alquanto accentuato contro il magistrato Davigo... escludendo di stigmatizzare appunti sulle parole di Ilaria D'Amico che in quella stessa trasmissione di Floris si esprimeva con una frase assai poco edificante "Meglio un politico corrotto che uno stato rotto" .
di vincenzo cacopardo

Il direttore del Foglio Claudio Cerasa in un suo editoriale intitolato “l'incubo del governo Davigo” ci descrive la presenza del magistrato Davigo nella trasmissione di “Di martedì” condotta da Floris.. facendo riferimento ad un vero “incubo” e definendo la dottrina del magistrato come una “intersezione perfetta dei populismi con ambizioni di governo”.

Non v'è dubbio che il vero incubo per Cerasa pare essere da tempo proprio Davigo.. insieme al Movimento 5Stelle, Di Maio e la più che mai vituperata Virginia Raggi, sui quali ha sempre infierito oltre il dovuto. Generalmente l'interesse di chi rimane legato ad un editore di sistema è quello di contrastare una certa innovazione negando a prescindere ogni possibile teoria tendente al cambiamento..e questa logica in Cerasa appare in tutta la sua evidenza: Il giornalista continua ad accanirsi in modo alquanto esagerato escludendo tra l'altro di stigmatizzare appunti sulle parole di Ilaria D'Amico che in quella stessa trasmissione di Floris era presente..e che si esprimeva con una frase assai poco edificante: "Meglio un politico corrotto che uno stato rotto" ... e dimenticando di valutare con attenzione la risposta precisa resa dal magistrato: "Io credo che l'onestà debba essere una precondizione per qualsiasi carica pubblica, poi uno deve essere anche bravo"

Per il giornalista del Foglio sembra esservi un preciso incarico di critica verso le forze nuove di una politica che vorrebbe imporsi contro un sistema dove persino l'editoria risulta spesso catturata...e lo fa rappresentando il magistrato Davigo( e non un politico) come simbolo di un giustizialismo che mira ad una politica populista. Cerasa descrive una sorta di “modello Davigo”...intriso di un giustizialismo in perfetta sincronia con Grillo ed il suo Movimento.

Una critica inesatta e persino provocatoria.. poiché Davigo, che come altri magistrati è stato presente in Tv, non pare mai essersi considerato un politico, ma ha sempre teso a dividere i ruoli per competenze: Il suo pensiero sul prerequisito dell'onestà non pare per nulla coincidere con il concetto di “giustizialismo” di cui lo stesso Cerasa finisce poi con l'apparire vittima di una palese ossessione... Poichè di ossessione si tratta, oltre che di sottomissione verso il proprio editore nel colpire chi si esprime contvro un sistema tendente a trovare costantemente un capro espiatorio in quel populismo: Populismo.. che altro non è che la semplice reazione del popolo rispetto ad una sempre più evidente iniquità sociale.

Un editoriale che comunque mi da spunto per un tema ancora irrisolto che pone la nostra politica in un insopportabile stato di debolezza e fragilità.
Vorrei far notare che se anche un giustizialismo dovesse prevalere nella moderna società delle istituzioni.. non potrà mai essere colpa di un magistrato! Se una responsabilita' esiste in questo malato sistema non è certo di Davigo o della magistratura, ma della politica che non ha mai lavorato in favore di una più giusta divisione dei ruoli e che in questi ultimi tempi non ha posizionato i giusti paletti attraverso funzionali normative al fine di offrire il retto e contenuto spazio all'ordine giudiziario. La vera responsabilità cade quindi sulla politica e non certo sulla magistratura anche nei casi in cui la stessa finisce col prevaricare nel suo compito.

Le stesse vecchie contrapposizioni politiche..per via dei loro grandi compromessi studiati a tavolino, hanno contribuito a far crescere il potere dell'ordine giudiziario, abusandone a proprio gradimento e convenienza. Una ragione più che valida per dare forza ad un vero cambiamento radicale del sistema politico.

Al di là della figura di Davigo ed al suo presunto legame con Grillo (come scrive il giornalista) ed al fine di non abusare ancora dei termini “giustizialismo e garantismo”... sarebbe primaria ed indispensabile una ricerca per il giusto posizionamento dell’ordine giudiziario in riferimento ai poteri dello Stato..E chi da tempo avrebbe dovuto farlo se non la politica?..Forse gli stessi giudici? A tal proposito resta spontanea anche una domanda in riferimento all’importanza che potrebbe avere il posizionamento del potere esecutivo in perenne compromesso o, persino in conflitto con quello parlamentare..dove la stessa Costituzione non pone gli utili ed indispensabili confini. Un conflitto che sottopone la stessa magistratura in un ruolo che a volte non gli appartiene, ma che la stessa politica non pare mai voler risolvere e che costringe a dover più spesso dirimere questioni e prendere posizioni attraverso sentenze.

Sarebbe stato più apprezzabile da parte del giornalista Cerasa soffermarsi su questo annoso problema della responsabilità politica, prima di prendere posizione critiche mirate su alcune figure. Una difficilissima questione che invade la nostra politica e per la quale solo un vero e radicale cambiamento del sistema potrà ricercare soluzione.



2 ott 2017

LA BEFFA DELLA COMMISSIONE

Più che di clamoroso... la nuova commissione parlamentare sul sistema bancario e finanziario nel nostro Paese... ha qualcosa di farsesco.
di vincenzo cacopardo
Si sono aspettati parecchi mesi prima di dare avvio all'inchiesta parlamentare e adesso..ad appena cinque mesi dalla fine della legislatura.. si inganna il cittadino costituendo una commissione presieduta da chi, fino a pochi giorni prima, ne aveva sostenuto l'inutilità. 
Una classe politica che continua a non smentirsi e quasi schernisce su un tema che ha coinvolto in modo drastico una stragrande quantità di cittadini ingannati per la perdita dei loro risparmi e successivamente dalla burla di una commissione.
Pier Ferdinando Casini che è stato eletto a maggioranza assoluta..dimettendosi dalla commissione Esteri del Senato..raggiunge adesso più alto grado di questo organismo nella qualità di presidente... Casini ha così commentato:"Se qualcuno ritiene che questa commissione diventi il palcoscenico di una lunga campagna elettorale non pensi di trovare complicità nel presidente". "Questa commissione deve lavorare con serietà o diventa un nuovo elemento di discredito della politica". Belle parole alle quali siamo ormai abituati da parte di certi politici che, come Casini, restano in Parlamento da decenni professando moderazione ed operando su una politica del peggiore opportunismo. Tuttavia..al di la' del suo presidente.. sembra chiaro..anche per una questione di tempo.. che questa commissione sia stata messa su per mettere a tacere certi animi della piazza e non di certo per trovare i veri responsabili.
Ma in tanti sanno che tutto resterà coperto nella più totale oscurità e che di scheletri dall'armadio non ne usciranno mai! Ed è proprio la designazione di un politico come Casini che sottolinea la convinzione di una bicamerale che nasce morta: Un autentico bluff evidenziato da un ritardo enorme e persino non giustificato dovuto proprio all'influenza dello stesso potere finanziario sulla politica.
Poco tempo fa Casini.. a proposito della formazione di questa commissione... accennava ad una demagogia ed alla propaganda, adesso..per la consueta ambiguità che lo distingue nel suo modo di esercitare la politica.. parla di voler procedere senza alcuna timidezza. Per sua natura politica Pierferdinando Casini rappresenta il simbolo di una vecchia politica legata alle banche e non possiamo nemmeno dimenticare che è fortemente legato ai poteri finanziari come quello dei Caltagirone..Una figura assai poco confortante per presiedere una simile Commissione!

In questa vicenda sulle banche rimangono ancora in piedi spinose occultate questioni la cui verità si aspetta possa venire a galla: oltre alla storia di Ghizzoni e Boschi riguardante la Banca Etruria..sarebbe più che giusto conoscere la verità sulla Montepaschi dove sembrano essersi volatilizzati ben 50 miliardi e dove ancora rimane sospesa la orrenda morte di chi pare non essersi suicidato.

1 ott 2017

REGIONALI: Si passa sul carro dei possibili vincitori

Assai deludente l'iniziativa del critico d'arte più volte spietato verso il sistema politico: Spinta indicativa di una logica malata di questo vecchio sistema.
di vincenzo cacopardo

Le ultime valutazione sul voto in Sicilia danno Micari al 27% ... al 33% di Musumeci inseguito da Cancelleri a quasi il 32%. Poi Fava al 5% ed infine Sgarbi che col suo 3% ha deciso di schierarsi con Musumeci. La quota di indecisi al voto di fermerebbe al 26%, Vi sarebbe inoltre una buona parte di indecisi considerata quasi al 55% ed un buon 66% di coloro che andranno a votare. Un dato quest'ultimo che desta alcune perplessità: Se in vero vi fosse un 66% di votanti potrebbe stabilirsi quasi un record rispetto alle ultime votazioni.

In queste fasi pre-elettorali si è visto di tutto e di più: Un passaggio da una parte all'altra di candidati che hanno continuato a giocare sulle teorie delle vecchie contrapposizioni..non sottolineando alcun progetto d'interesse utile per la Sicilia: 
Tanti cittadini, considerando costoro come assoluti idoli di una fine politica, continuano a votarli non arrendendosi di fronte all'astuzia di questa ipocrita politica del nulla! In realtà non si scorge alcun deciso cambiamento, ma solo un teatrino di figure che blaterano all'insegna di una innovazione che non potrà mai esistere proprio per via della loro presenza nelle istituzioni. Se può anche essere vero che fra loro potrà esservi qualche figura armata di buon senso verso un impegno alla crescita, è anche vero che questa non potrà mai essere in grado di portare a buon fine il compito se lo stesso sistema politico si muoverà attraverso le regole oggi esistenti. Per un vero cambiamento occorre di certo una rottura verso il passato costruita su nuove regole e con l'apporto di figure decisamente inedite!

Tutti ormai si vendono e dimostrando di non avere altro interesse se non quello di ottenere qualcosa in cambio...Sgarbi, con la sua dialettica capace di ingannare chiunque persino quando parla d'arte, si è reso disponibile a tradire il suo pensiero a questo pessimo e deleterio sistema da lui costantemente criticato: Ha spesso attaccato il sistema politico.. tornando continuamente ad usarlo a proprio beneficio e dimostrando di essere piu' risibile degli altri proprio per la veemenza che ha sempre messo nelle sue critiche fin troppo esasperate che poi hanno sempre trovato il fine nella incoerenza e nell'opportunismo; Oggi lui..abbandona il suo progetto e passa al centrodestra con Musumeci non certo per un proprio pensiero politico, ma perchè intuisce una vittoria ed un possibile conseguente premio.


Anche quello di Sgarbi è l'emblema dell'opportunismo. Sgarbi si lascia  trasportare da quella corrente che travolge il concetto politico odierno di una politica dove continua a prevalere l'interesse personale di fronte all'interesse di quella popolazione ormai definita in termini dispregiativi “populista” Una popolazione che.. ahimè..finisce sempre col sottomettersi e col farsi prevaricare dal doppio gioco di una politica ormai al collasso. ..Più "pecorista" che "populista" 

28 set 2017

"diritto del suolo"... strumento di una infelice politica


"Sullo ius soli c'è ancora tanta confusione e molta strumentalizzazione politica!"
di vincenzocacopardo

Sappiamo che Ius soli (In latino«diritto del suolo») è un'espressione giuridica che indica l'acquisizione della cittadinanza di un dato Paese come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio.. indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Un'interpretazione indiretta dello ius soli è quella che permette al cittadino straniero nato in Italia.. che vi abbia mantenuto la residenza dalla nascita, la facoltà... al raggiungimento della maggiore età... di chiedere e ottenere, anche senza le condizioni normalmente richieste, la cittadinanza italiana. In quasi tutti i paesi del continente americano si applica lo ius soli in modo automatico e senza condizioni. Alcuni Paesi europei concedono altresì la cittadinanza per ius soli sebbene condizionata...in applicazione delle norme che mirano a scongiurare la apolidia (condizione dei soggetti privi di qualunque cittadinanza). In Italia lo ius soli trova applicazione e si applica, come norma residuale, in due casi: Per nascita sul territorio italiano da genitori ignoti o apolidi impossibilitati a trasmettere al soggetto la propria cittadinanza secondo la legge dello Stato di provenienza, oppure se il soggetto è figlio di ignoti ed è trovato nel territorio italiano. Il quesito rimane costruito sul principio di un diritto che vorrebbe essere riconosciuto ad una buona parte dei cittadini stranieri ormai da tempo nel nostro paese.

Tuttavia il dibattito nasconde aspetti variegati sui quali la politica discute giorno per giorno per un riscontro con una soluzione che possa soddisfare una società come la nostra dove non è proprio in dubbio una integrazione quanto la volontà di saper interagire da ambedue le parti in modo positivo.

Se oggi l'onorevole Orfini, presidente del PD, sostiene con impeto di non voler mollare la presa volendo non considerare chiusa la partita sul disegno di legge ..c'è chi.. nel suo stesso partito.. non si sforza minimamente di portarlo avanti. Orfini ritiene che sia un dovere andare fino in fondo...ma sembra volerlo fare.. non certamente per una questione di principio sociale.. se non di ricerca di consensi all'interno ed all'esterno della sua maggioranza . Per lui pare più importante cercare di trovare voti sia nella maggioranza che al di fuori: Una ricerca di voti al fine di poter togliere consenso ad una futura possibile coalizione di destra che.. a sua volta.. ha costruito su questo tema una campagna politica ipocrita..contando fondamentalmente sulla paura e l'inquietudine che subisce la nostra popolazione.

Quello dello ius soli rimane un argomento del tutto separato dal tema dell'immigrazione..ma in molti nel centrodestra usano unire gli argomenti in modo strumentale! Intanto i colleghi dello stesso Orfini appaiono sempre meno interessati alla questione ritenendo più utile rimetterla in discussione nella prossima legislatura...Insomma..il PD spera di avere una maggioranza tale da poterla mettere al primo posto nella prossima legislatura: Una speranza assai lontana visto l'escalation delle destre e l'incapacita' di averla saputa portare in porto in questa legislatura.


Nonostante l'importanza di una legge da definire bene nei suoi contorni... e le continue strumentalizzazioni operate da buona parte della politica..la speranza di risolvere positivamente le normative riguardanri lo ius soli sono principalmente affidate alla volontà di saper interagire positivamente anche in base alla cultura che accompagna la gente che intende integrarsi con la società con cui ci si vuole legare. Lo scambio sociale rimane prioritario..ed una legge in proposito potrà essere positiva solo se affrontata con metodo e non basata sulla misere finalizzazioni di una politica del consenso. Una legge che non potrà non essere accompagnata da un concetto di reciprocità più completo e profondo! 

25 set 2017

Vittoria modesta.. o pericolosa disfatta?


Per la Merkel ...malgrado la vittoria ..un risultato in netto calo rispetto a quello del 2013 che videro il suo Partito stravincere con quasi il 42% . Ma anche per i socialisti la batosta si è fatta sentire... La Spd guidata da Martin Schulz ha registrato un risultato del 20,8% perdendo quasi 5 punti. Di fronte a tutto ciò.....si rinforza..e non di poco.. una destra pericolosa che col 13,2%, ..ha ottenuto oltre l'8% in più rientrando nel Bundestag
di vincenzo cacopardo


Malgrado la scontata vittoria della Merkel ..il voto tedesco non si può non leggerlo in modo deciso come una sconfitta del sistema politico europeo. In realtà quello che tutti chiamano il partito populista (che altro non è che una fascia della popolazione assai delusa) ha trovato sfogo sull'AFD.. il partito populista di destra che ha raggiunto il 13% e che pare aver sottratto centinaia di migliaia di voti sia al CDU che al SPD..Inoltre più di un milione di voti sembrano essersi volatilizzati nell'astenzionismo.
In tanti.. e non solo in Germania.. si chiedono come possa essersi verificato ciò. Sono prevalentemente coloro inseriti nel sistema e nelle comodità che esso porta o che seguono costantemente la politica senza chiedersi se questa si pone o no in modo equo verso la popolazione . Tutto ciò ha portato ad un amaro risultato che vede per la prima volta dal dopoguerra, uno schieramento politico nazionalsocialista (che incita apertamente verso il razzismo)..seduto nel Parlamento tedesco con una novantina di Seggi
Si pensa quindi che tutti i precari e la gran mole dei senza lavoro uniti a tutti quei delusi che non hanno trovato i giusti benefici nell'ultima politica di questa Europa condotta dalla Merkel, abbiano trovato sponda nel Partito di destra od in un preciso disinteresse al voto. Il fallimento dei due Partiti che concentravano una maggioranza(CDU e SPD) è supportato da una mancanza essenziale di attuazione delle tante promesse e dall'assenza di programmi migliori.
Anche in Germania.. come nel nostro Paese ed in tanti altri.. vi è una chiara crisi di democrazia e le istituzioni dimostrano di non saper offrire progetti più validi ed equi...maggiore sostegno statale ..migliore fiscalità e meno tasse.
Sembra che dopo questo messaggio della popolazione la stessa Merkel voglia rivedere la politica sulla immigrazione per sottrarre i voti alla destra, ma il percorso oltre ad essere lungo è anche difficile. Inoltre una politica simile metterebbe in crisi l'unione politica col SPD..che potrebbe correre in opposizione.
Insomma..si apre decisamente una nuova fase assai difficile per la Premier tedesca. Possiamo solo sperare che ciò non influenzi in modo peggiorativo la politica.. di già fortemente compromessa.. del nostro Paese!






M5Stelle: Principi e discordanze


Scontata prevalenza di consensi in direzione del vicepresidente della Camera
di vincenzo cacopardo
Se c'è qualcosa che dovrebbe evitarsi in questo momento pre-elettorale è proprio una spaccatura interna al Movimento fondato da Grillo e Casaleggio! Detto questo è di tutta evidenza che la critica di Roberto Fico non può essere sottovalutata: Se di Maio opta per sedere nella poltrona più alta del governo, non dovrebbe sostenere l'incarico di capo del Movimento politico..se non scadendo nei comuni evidenti compromessi. Saranno piccoli particolari... come spiega una certa stampa, ma restano importantissimi principi sui quali si dovrebbe operare un percorso di politica di cambiamento sul quale lo stesso PD è caduto maldestramente rendendo il doppio incarico al premier Renzi.
Anche se...come era scontato, i Cinquestelle hanno incoronato il loro candidato premier nella figura di Di Maio, resta in piedi una polemica col gruppo definito ortodosso che vede in Fico un esponente di prima fila. Sorvolando sul metodo, decisamente poco convincente..col quale si da vita ad elezioni e primarie in seno a questo Movimento, non credo vi siano vere e proprie guerre all'interno del Movimento, ma solo uno scambio dialettico che vede critiche (per il sottoscritto di certo fondate) su un possibile doppio ruolo che non potrebbe che arrecare danno all'ipotetica presidenza di un governo a carico del neo eletto alle primarie.
Se da un lato è risultata assai divertente e persino teatrale la presenza di altri candidati a dir poco sconosciuti..dall'altro lato non ci si poteva di certo meravigliare della prevalenza di consensi in direzione di Di Maio (vicepresidente della Camera) già da tempo molto più presente nelle TV nazionali. Tuttavia rimane ancora in atto un vero braccio di ferro sulla questione “candidato Premier e capo politico del Movimento”. Un argomento che porta ad una polemica fondata su una concezione logica che potrebbe sovvertire l'idea di vera mutazione rispetto ad una politica di sistema già esistente..oggi persino provocatoria. Un quesito che infiamma di certo gli animi già bollenti all'interno del Movimento. Ma la dialettica resta necessaria e sana per la stessa evoluzione dell'organizzazione politica.
Robero Fico rifiuta ogni tipo di strumentalizzazione in proposito e Grillo continua nella sua opera di paciere gettando acqua sul fuoco.. volendo però uscire dalla ingombrante presenza che lo vede oggi ancora capo politico del Movimento: Ripete che non è più lui il capo politico, ma illogicamente.. non si domanda se sia giusto affidare un incarico simile a chi si predispone per un premierato governativo: E' evidente che un eventuale impegno governativo da parte di Di Maio non potrebbe mai combinarsi positivamente con il pensiero di chi dovrebbe vedere nel movimento dell'"uno vale uno"...un modello di democrazia partecipativa non intrisa da conflitti con una amministrazione governativa.



22 set 2017

La legge del compromesso


"Una legge mista che pende sul proporzionale... ma che di fatto.. lo costringe".
di vincenzo cacopardo

Il capogruppo del Pd in Commissione Affari Costituzionale Emanuele
Fiano...ha presentato il nuovo testo della proposta per una nuova legge elettorale che si è voluta chiamare "Rosatellum bis: Una le gge che risolve una maggioranza!

La nuova proposta viene considerata quella di un Mattarellum fortemente rivisitato: Le principali caratteristiche sono la divisione di un 64% di collegi plurinominali con liste bloccate attraverso il sistema proporzionale... ed il 36% restante di collegi uninominali col maggioritario. Un sistema misto appositamente studiato che prevede la quota di sbarramento al 3% e non più al 5. Inoltre per le coalizioni la quota di sbarramento viene fissata al 10%.Ciò permetterà la possibilità di inserirsi in Parlamento anche con uno 0 virgola e la formazione di collegamenti con i Partiti più grossi da parte dei piccoli.

In tal modo una maggioranza verrà fuori senza alcun premio ed è scontato che Berlusconi e Renzi possano trovare un accordo con l'inserimento sicuro delle equivoche forze centriste qualora un centrodestra non riuscisse a venirne fuori compatto. In qualunque modo questa legge aiuterebbe soprattutto Berlusconi, il quale si è subito dichiarato favorevole. Una proposta che viene presa in buona considerazione da una maggioranza dell'Aula e che..forse con qualche ritocco ..potrà trovare un buon consenso.

Una legge elettorale che non favorisce di certo il Movimento 5Stelle che.. in questo modo, volendo correre da solo, subirebbe la supremazia di coloro che si coalizzeranno. Di certo una proposta che è stata studiata ad hoc per accantonare ogni ipotesi di possibile vittoria dei pentastellati. Inoltre la legge penalizzerebbe anche il gruppo dei Bersaniani e di Pisapia che la interpretano del tutto peggiorativa rispetto alla versione precedente anche per via delle liste bloccate suggerite dai Partiti.

Se è vero che con questa legge la democrazia apre le porte ai tanti piccoli è anche vero che chiuderà un portone al Movimento di Grillo, il quale..seppur dovesse prendere una personale maggioranza..non gli servirebbe a nulla! Anche il Movimento dovrà quindi fare i conti con le coalizioni e l'unica che al momento riesce possibile intravedere è quella con la Lega di Salvini.

Forse una strada per risolvere una maggioranza sicura..ma di certo un ulteriore compromesso dettato da quel realismo politico che preclude ulteriori idee in proposito..Ma c'è ancora chi non si rassegna!



21 set 2017

Le virate del ministro


Alfano l'indeciso?
Certo è che la coerenza non è di sicuro la forza del neo ministro degli esteri che per quanto riguarda lo ius soli parrebbe poter votare in favore! Se qualche giorno fa riteneva impossibile votare a favore della legge proposta dalla sinistra, oggi (per quell'opportunismo che non gli è mai mancato) il fondatore di AP sembrerebbe poter calare il capo per non scontentare gli alleati. Non possiamo omettere dalla faccenda il fatto che.. nel suo regno siciliano.. per le prossime regionali alle porte.. il ministro è schierato con la stessa sinistra in una lotta non facile per sostenere Micari proposto da Orlando con l'ausilio di Renzi ed il PD.

Al di là dell'importanza di una simile legge (oggi presente in tanti paesi occidentali), quello che stupisce sono le giravolte del ministro che si è sempre dichiarato per questa legislatura contrario. Queste le sue parole poco tempo addietro: "cosa giusta" ma "il momento è sbagliato". Il leader di Ap aveva difeso lo stop del provvedimento per il riconoscimento della cittadinanza italiana ai bambini stranieri malgrado il pressing della sinistra. E' possibile che con l'arrivo delle prossime elezioni in Sicilia..certe sue posizioni siano cambiate?

Se vi è un problema di merito, a detta del ministro si potrà superare attraverso appositi emendamenti..Tuttavia in tanti si chiedono dove può ormai trovarsi il tempo per emendare una simile legge che vede oggi precari limiti di maggioranza per la sua approvazione. In ogni caso sembra accantonata l'ipotesi di ricorrere alla fiducia per via dell'importanza e del contenuto della legge stessa: sarebbe una forzatura che non potrebbe che destabilizzare lo stesso governo oggi in carica: Sappiamo tutti che per AP questo provvedimento sarebbe un problema..poichè al Senato la maggioranza potrebbe essere assai precaria.

Per molti parlamentari la questione dello ius soli non può che essere affrontata a livello europeo poiché oggi l'Italia è anche Europa. Ma nel nostro Parlamento è diventata una questione parecchio strumentalizzata da una politica che profitta di ogni occasione per mettere in discussione progetti di legge di ogni tipo..a volte in favore o non del proprio Paese. Quello che manca e di certo una precisa posizione sui principi di tale provvedimento..ma non certo queste continue virate da parte di un ministro
vincenzo cacopardo


Una politica impedita dal suo eccessivo pragmatismo


Se tanti politici che oggi si dichiarano coscienti e consapevoli non sono in grado di dare un senso alle parole “crescita ed innovazione”, si può allora pensare che restino volutamente immobili spettatori per un proprio beneficio ..ma se anche.. non percepissero il valore stesso delle idee, poiché per loro incomprensibile, la loro figura apparirà come quella di parassiti in un sistema sempre più malato. “

di vincenzocacopardo

Il dato di fatto è che la governabilità odierna viene sempre più spesso ricercata attraverso un consenso con l'uso e l'abuso di qualsiasi maggioranza... determinando di continuo una politica priva di idee positive. La ricerca di una “maggioranza”.. ormai imposta dal procedere pragmatico di una certa politica... continua a reprimere ogni prospettiva in direzione di un'utile progettualità: Si definiscono governi di occasione dettati da una classe politica che si muove spesso per immutabili regole e che trova nell'opportunismo il suo fine senza alcuna responsabilità. Alla base di ciò è più che logico pensare che ogni governabilità non può che essere costruita dal basso giacchè è proprio il popolo che deve determinarla onde evitare precise responsabilità dei singoli politici parlamentari.

Il riferimento ad un pragmatismo accentuato che si è diffuso ed ha proliferato in gran misura anche nella politica odierna..ha una sua ragione valida: A differenza che negli anni della ricostruzione del dopoguerra e quelli del boom.. fino all'inizio degli anni ottanta..la politica seguiva un processo di cultura sociale fondato sui valori e sulle vere esigenze di un Paese a regime democratico: I valori prevalevano ed aiutavano pur sempre accompagnati da un percorso reale fondato su una ricerca al fine di una utile progettualità. Via via questo processo, con la perdita definitiva dei valori, ha assunto un aspetto sempre più asettico condizionato prevalentemente dalla pratica delle regole e dei principi.. inducendo la stessa politica a subire più che ad ispirare e suggerire.. Un processo che ha finito con l'assumere sembianze ciniche sempre più spietate e che sembra oggi aver portato verso prevalenti interessi di parte. Una politica che ha finito con l'essere mentalmente imbrigliata e tanto condizionata... da mettere in primo piano solo un nesso con la realtà delle regole.. sminuendo ogni riferimento verso ideali ed inventiva...perdendo di fatto ogni rapporto con le necessita del contesto sociale.

La speranza di una crescita senza idee e creatività sembra essere seriamente compromessa da questo enorme ostacolo posto da una forma mentale ormai proiettata in direzione di una visione forzatamente realistica delle cose che si riflette inevitabilmente sui rapporti reciproci, sul lavoro e di conseguenza anche su una cultura politica. ..Ed ecco che allora potrebbe sorgere il ragionevole dubbio se, questa forma mentale, non potrebbe essere sostenuta da poteri forti che frenano volutamente il cambiamento in direzione di vere e significative innovazioni sociali, per la paura che lo stesso mutamento possa intaccare ogni loro personale interesse.

Se i grandi luminari della economia non fanno che dettare il loro programma in una visione che per loro non può che essere realistica e concreta, la politica non può permettersi di sottostare a qualunque tipologia di programma economico, ma deve analizzare per guidarlo in una società che reclama una più equa gestione economica al servizio e per il benessere della comunità...poiché nella visione di una politica entra il sociale.. con i relativi rapporti, il lavoro, lo sviluppo, il welfare etc. E' ormai chiaro che non può essere l’economia a dettare i principi alla politica di ogni Paese, ma viceversa.

C'è quindi da chiedersi se il forzato uso del pragmatismo..continuando a frenare lo sviluppo delle idee... non abbia portato inevitabilmente a quella visione ristretta e cinica che non potrà mai agevolare alcuna forma di innovazione sociale...facendo prevalere di forza l' economia finanziaria.



20 set 2017

Lega e 5Stelle: gli episodi che pongono dubbi


I due provvedimenti concomitanti avvenuti in questi giorni.. operati dalla magistratura destano dubbi da parte di tanti cittadini. In questo blog non si è mai inteso metter lingua sull'operato della magistratura, tuttavia è nostra volontà porre una breve analisi del contesto in vista di elezioni politiche che potrebbero essere condizionate da tali episodi.

Gli episodi sono due e toccano i partiti meno tradizionali: La Lega ed il Movimento 5Stelle...ma potrebbero anche esservene altri nella inesauribile lotta politica che va congegnandosi. Nella fattispecie risultano un pò troppo premurose e poco equilibrate le procedure in ambedue i casi.

Riguardo il primo episodio che tocca la Lega.. la procura di Genova ha congelato 49 milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità di gestione. Sappiamo che queste irregolarità appartengono alla vecchia gestione del Partito che era in mano alla gestione Bossi. Salvini ha tranquillizzato i suoi avvertendoli che ha già presentato ricorso e sottolineando che tali fondi solo tutti provenienti da privati...non privandosi di scagliarsi contro una certa magistratura politicizzata.

Per quanto concerne il Movimento 5Stelle sul blocco della candidatura del candidato alla presidenza Cancelleri la domanda da porsi è: Se un Tribunale può sospendere un candidato per motivi inerenti la propria organizzazione interna..Insomma..se in realtà può entrare in fatti relativi una struttura che stabilisce le regole a proprio modo..ponendo simili provvedimenti. Il candidato Mauro Giulivi aveva fatto ricorso al tribunale perché era stato lasciato fuori dalla competizione. Lo staff M5S gli aveva rimproverato di non aver sottoscritto il codice comportamentale e lui avrebbe risposto di non aver avuto il tempo per leggerselo e studiarlo. Questa sarebbe stata presa come una scusa ed avrebbe indotto il M5S a negargli la possibilità di candidarsi.
Se l'episodio dovesse rimanere in un ambito privatistico.. la sospensione rimarrebbe oltremodo penalizzante per i candidati del Movimento oggi ancora bloccati.

Non possiamo che porci queste lecite domande senza alcuna intenzione di interferire nel lavoro della giustizia.. Certo è che la tempistica con cui si è proceduto e che ha accomunati i due fatti, in relazione all'arrivo di importanti elezioni, alcuni dubbi non può che porli.