30 set 2016

Populismo ed assolutismo..la nuova antitesi

di vincenzo cacopardo

L'antitesi odierna non appare più fissata tra chi è di destra e chi di sinistra, ma su chi si esprime attraverso “il populismo” avverso a chi continua a procedere con la forza di un determinato “assolutismo”.

La parola “populismo” sembra essere entrata di moda nel linguaggio politico odierno per sottintendere con disprezzo un atteggiamento culturale e politico che esalta in modo demagogico e velleitario il popolo. Al di là di ogni esaltazione... il populismo odierno non è altro che la comune reazione di chi vede nella propria comunità un'insieme di diritti negati...poichè nulla.. nella società odierna.. pare più appartenere al popolo, se non un diritto al voto che oggi viene manipolato attraverso sistemi che favoriscono certe elites o alcune lobbjes.


Populismo” e “assolutismo” sono oggi ancora più in antagonismo ! Una contrapposizione che sembra avanzare ancora più forte e decisa di quella delle ideologie del passato.. Un'aspra discordanza.. sempre più accesa.. e persino in certe occasioni feroce, che vede.. da un lato.. chi pensa al popolo in termini di disagio reale ed iniquità e.. dall'altro chi non percepisce alcuna possibilità di operarvi in soccorso se non in termini di un pragmatico modo di procedere attraverso regole e principi. Il problema sta nel fatto che i principi da cui si traggono le regole oggi non possono più funzionare poiché vecchi e non più efficaci per regolamentare una società che marcia in direzione di una quasi “asettica” globalizzazione.

Il populismo odierno altro non è che il riflesso naturale..di un sistema che non guarda con equilibrio a principi e regole nuove che possano rendere più equo il sistema. Il concetto di governabilità odierno esteso in quasi tutte le Nazioni occidentali..confligge spesso con la mancanza di una vera democrazia intesa come “suggerita dal popolo” . In quasi tutti i sistemi democratici europei, si tende a simulare una vera democrazia, quando al contrario questa viene manipolata fin dall'inizio.

Si discute sempre di cambiamento della politica cercando di dirimere ogni difficoltà attraverso una riforma elettorale, illudendosi che in tal modo potranno essere risolte tutte le problematiche che impediscono un sano percorso. Si vuole far credere al cittadino la speranza di un cambiamento nella visione di un fantasmagorico impegno da parte degli stessi politici. Molti cittadini, per la mancata conoscenza dovuta anche all’obiettiva impossibilità di dedicarsi attentamente alle problematiche politiche, continuano a credere nella soluzione di una buona riforma elettorale…


Contrapporre una destra ad una sinistra risulta ormai anacronistico! Ma appare sempre meno costruttivo l'odierno assolutismo governativo nei riguardi di un popolo che non riesce a scegliere poiché privato di decidere da normative per nulla risolutive per un sano e conforme consenso ….Come ci si può illudere sul fatto che una forma popolare detta in modo sprezzante “populismo” possa affievolirsi o addirittura debellarsi...quando questa non può che rappresentare la normale reazione verso chi pretende di costruire una governabilità con la forza, l'astuzia e la caparbietà.. invece di farlo partendo da una logica base popolare?

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